Come funziona una microspia
Cos'è una
microspia e come funziona?
L'elemento che più
attira l'attenzione in una microspia è l'antenna:
spiralizzata, circolare, avvolta, rigida,
flessibile, lunga, corta, talvolta con forme curiose. Una microspia genera onde radio, quindi
necessita di una fonte di energia in quanto
le onde elettromagnetiche sono
energia irradiata nell'etere. Una fonte di
alimentazione è pertanto indispensabile al suo
funzionamento (solitamente una piccola pila o un
minuscolo alimentatore connesso alla rete elettrica
220V.).
Vista la necessità di contenere il più possibile le
dimensioni, spesso il circuito elettronico delle
microspie è protetto da sottili guaine termoplastiche
o particolari resine.
Ma non sono rari i casi di microspie che hanno la
componentistica elettronica a vista.
La microspia funziona in base agli stessi
principi di altri apparecchi che trasmettono onde
radio: basti citare il classico telefono
cordless di casa. Chiunque utilizzi abitualmente un
cordless sa che in casa si telefona, dietro l'abitazione del vicino il
"segnale" sparisce. Si tratta della propagazione delle onde
radio fra ostacoli ambientali, che genera il
raggio di
azione della microspia
(altrimenti detto "portata").
Solitamente la potenza di trasmissione di una
microspia è bassa perchè una delle
necessità prioritarie è massimizzare la
durata di una fonte di energia, che non deve avere
grosse dimensioni. Ma si tende a contenere
la potenza di trasmissione anche per evitare
che le microspie distubino altri apparecchi elettronici nei
dintorni. Conseguentemente il
raggio di azione medio di una microspia è contenuto,
mediamente 100-200 metri fra ostacoli e 500-1000
metri in assenza di ostacoli significativi fra punto
di trasmissione e punto di ricezione.
La trasmissione della microspia deve essere
necessariamente ricevuta con un apparecchio
ricevente (una sorta di "orecchio per onde
radio" solitamente detto radio scanner). Al
ricevitore è affidato il compito di ricevere le
onde radio generate dalla microspia e di rendere
ascoltabile all'orecchio umano il suono trasmesso
(tecnicamente "demodulazione").
Normalmente la potenza di
trasmissione viene espressa in
milliwatts (mW)
e spesso questa unità di misura viene correlata
al raggio di azione. In realtà se si raddoppia la
potenza in mW
di una microspia
si ottiene un incremento del raggio di azione
talmente modesto da essere quasi impercettibile.
L'unità di misura più rappresentativa del raggio di azione
è il "dBm".
Per raddoppiare il raggio di azione di una
microspia da 10mW (10dBm) bisogna salire a
circa 100mW (una ventina di dBm, cioè
10x2
dBm). Analogamente per triplicare il raggio di
azione di una microspia da 10mW bisogna salire a
circa 1000mW pari a 30dBm, cioè 10x3 dBm.
La classica microspia è spesso operativa su frequenze radio
UHF (Ultra High Frequency), che consentono una
ridotta lunghezza delle antenne e canali radio
mediamente più liberi da altre trasmissioni. Non esistono frequenze "miracolose" in grado di
assicurare portate estreme. Le comuni gamme radio
VHF/UHF sono già ottimali. E' errato ritenere le
bande superiori (SHF - GHz) come le maggiormente
indicate per ottenere le migliori prestazioni. Ad
esempio oltre i 3-4 Ghz (microonde) la trasmissione presenta un coefficente
di penetrazione degli ostacoli talmente svantaggioso
da renderlo utile quasi unicamente in portata
ottica.
Un particolare tipo di microspia è la "GSM", detta
anche a portata
illimitata: è una microspia che trasmette
sualla rete dei telefonini, rendendo possibile
l'ascolto anche a migliaia di chilometri di
distanza con una telefonata.
Questo perchè le reti GSM risolvono il
problema del limitato raggio di azione delle onde
radio
grazie ad una grossa quantità di "antenne"
(tecnicamente B.T.S.) sparse sul territorio e
interconnesse alla rete di telefonia cablata. Le
microspie GSM inoltre offrono il vantaggio di
non richiedere uno specifico ricevitore: per
ascoltare l'audio ambientale che la microspia capta
e ritrasmette è sufficiente
un telefono qualsiasi. Ma ci sono anche
severe controindicazioni a questa soluzione: primo fra
tutti l'elevato consumo di corrente in
trasmissione (20-50 volte circa superiore
rispetto alle classiche microspie ad onde radio).
Poi c'è il rischio di disturbare altri apparecchi
elettronici (con il classico "ronzio" della
trasmissione GSM). Inoltre la microspia GSM richiede
una SIM card, quindi un elemento assai poco
riservato. Infine la trasmissione di una
microspia GSM può essere rilevata molto
facilmente anche da rilevatori (detti
"bonificatori") semplici e dilettantistici.
Un solo aspetto accomuna ogni tipo di microspia: il ricorso alle
ONDE RADIO.

La ns. più piccola microspia raffrontata ad una moneta da un centesimo.
Può essere cucita anche in indumenti.
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Una delle più piccole microspie mai
costruite al mondo.
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Comuni e
insospettabili oggetti ai quali non si
presta mai attenzione. Sfruttabili nelle loro normali funzioni ma
possono contenere anche una microspia ad
onde radio (breve raggio) o una microspia
GSM. In alcuni casi una
microspia audio + video. In foto
due strumenti
investigativi fra i più diffusi.
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L'utilizzo delle onde radio nello
spionaggio non è cosa recente: la
prima "macrospia" di cui si ha notizia è datata
1940 ed era utilizzata dalla Gestapo. Nelle
foto sopra due "microspie-valigetta"
in onde lunghe utilizzate dagli agenti segreti americani e
inglesi durante la seconda guerra mondiale.
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Variabilita' del raggio di
azione di una microspia.
Alcuni esempi ipotizziando l'impiego
della stessa microspia UHF con una
potenza radio di
10 dBm in condizioni operative
diverse.

Es. 1) "Portata
ottica": microspia
e ricevitore
possono vedersi.
Circa 1000-1500 metri.
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Es. 2) Area urbana
con spazi aperti, strade
ampie e abitazioni
distanziate. Circa 200-250 metri.
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Es. 3) Area urbana
tipo centro storico con
strade strette e abitazioni
molto ravvicinate.
Circa 50-80 metri.
Documento di
TorinoScienza che
riassume i basilari
della fisica
delle
radiocomunicazioni. Cliccare
qui
(Documento .PDF -
Acrobat Reader).
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Cosa deve indurre a sentirsi spiati?
Da quando è
nato il fenomeno dello spionaggio
elettronico in tanti hanno provato a
definire un elenco di situazioni e
percezioni che possano
far ritenere di essere sotto
l'attenzione poco gradita di una
microspia o di altra tecnologia
spy. In
realtà sono liste poco significative
perchè esistono numerose tecniche e
tattiche di spionaggio elettronico,
così come esistono varie tipologie
di microspia. Lo spionaggio
elettronico viene poi quasi sempre
affiancato dalle tecniche antiche
dello spionaggio tradizionale
(pedinamenti, controlli ottici e
acustici, accesso visuale a
documenti, infiltrazioni,
intelligence). Le
variabili in gioco sono
ampie, contestualizzate, talvolta
creative.
Ma numerose modalità connesse allo
spionaggio elettronico non lasciano la minima
traccia e non generano alcun
sospetto.
Sembra trascorso un secolo da quando
le tecnologie investigative erano
semisconosciute e talmente
inaffidabili da suscitare goliardia. In realtà
parliamo di un 20-25 anni. Oggi di
fronte ad es. ad un localizzatore
satellitare o una
multipresa 220V. con microspia GSM
c'è poco da scherzare: si tratta di
strumenti facili da usare, alla
portata di tutti e molto
efficaci.
Forniamo
comunque un elenco
delle principali situazioni
che dovrebbero elevare la
soglia di attenzione contro lo
spionaggio elettronico:
-
Persone che risultano essere
informate di determinate attività
riservate, abitudini, informazioni o
spostamenti che normalmente non
vengono divulgati. Aumento di
"attenzioni" e di domande da parte di
persone che prima si comportavano in
maniera più discreta o distaccata.
Il classico "ma come fa
a saperlo?"
-
Dipendenti sorpresi in uffici o
locali dove non dovrebbero avere
motivi per entrare o che si
dimostrano interessati a novità,
strategie, offerte in gare
d'appalto, preventivi, ecc. pur non
essendo tale interesse
giustificabile con il loro
mansionario.
-
Concorrenti che implementano per
primi soluzioni tecniche, idee o
strategie da pianificate e messe a punto ma non
ancora lanciate sul mercato. Clienti
abituali che ricevono proposte
commerciali dalla concorrenza
tagliate su misura delle abitudini
di acquisto.
-
Improvvisa
generale perdita di competitività
senza modificazioni sostanziali o
svolte negli assetti di mercato.
-
Un furto o
apparente furto dove in
realtà non sembra essere stato
rubato nulla o quasi.
Serrature di
porte e finestre divenute difettose,
con lievi segni di forzatura da
leveraggio o piccole rigature ma
senza evidenze di asportazioni o
modificazioni nell'ambiente. Piccole
traccie localizzate a terra o nei
battiscopa (es. polvere di pannelli
per controsoffitto, polvere muraria
o tempera, ecc.).
-
Tecnici gas, luce, acqua, telefono,
ecc. che richiedono l'accesso in
casa o in azienda per verificare es.
un'anomalia "riscontrata
dall'esterno".
-
Furgoni o vetture mai visti in zona
e parcheggiati per giorni nei
dintorni, veicoli o persone che pare di aver già visto altrove
durante spostamenti recenti.
-
Una persona
vicina, collaboratore, dipendente,
amico, conoscente, parente, coniuge,
ecc. che vuole la vettura in
prestito, che fa un regalo inatteso
(es. piccolo elettrodomestico o
effetto personale) o che presta
particolare e insolita
attenzione ad impegni, telefonate e
spostamenti.
Lo spionaggio esiste da tempi antichi.
Pietra miliare negli annali delle
strategie spionistiche sono ad es le
attività di infiltrazione che, nel
medioevo, molti eserciti effettuavano
nelle milizie nemiche per carpire
progetti di attacco, piani e
potenzialità offensive. Alla spia, se
scoperta, veniva sovente riservato un
trattamento di particolare crudeltà.
In tempi più recenti è
noto che una delle armi
vincenti di Napoleone fu un'intensa e
meticolosa attività di intelligence. L'epoca
della guerra fredda poi è stata
una vera "guerra di
intelligence",
combattuta con un ricorso allo
spionaggio a livelli mai visti nella
storia.
Oggi lo spionaggio (particolarmente
quello elettronico) è un'eventualità che
non riguarda più solamente le alte sfere
aziendali, politiche o militari. Ovunque
ci siano interessi economici, personali,
aziendali, sentimentali, familiari, ecc.
potrebbe esserci una microspia. Ma anche
esagerare con paure e contromisure può
essere un errore: nella realtà le
microspie e lo spionaggio vengono
impiegati solo se assolutamente
indispensabile. Questo perchè qualsiasi
attività di spionaggio elettronico
implica costi, talvolta
rischi, impegno di tempo e di risorse
organizzative, logistiche e tecniche.
Prima ancora di arrivare al sospetto di
essere in qualche modo spiati bisogna sempre
chiedersi se "il gioco vale la candela",
cioè se davvero abbiamo o facciamo
qualcosa che può
giustificare queste impegnative, costose e
a volte rischiose attenzioni.
Le contromisure più basilari per rendere
vita dura agli spioni sono le medesime da
secoli: essere il più possibile
imprevedibili, custodire e
gestire i propri segreti e svolgere
una discreta e costante attività
preventiva di intelligence per
monitorare e classificare potenziali
rischi di spionaggio.
Terminiamo con una frase nota nei paesi
anglosassoni, che riassume da sempre la prima
contromisura anti-spionaggio:
"You might be able to
keep a secret, but the
person you tell it to might
not"
(Tu puoi anche essere in
grado di mantenere un
segreto, ma la persona a cui
lo riveli probabilmente
no).
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Electronet.
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