Cosa sono le microspie e come funzionano
Una microspia genera onde radio, quindi
necessita di una fonte di energia in quanto
le onde elettromagnetiche sono
energia irradiata nell'etere. Una fonte di
alimentazione è pertanto indispensabile al suo
funzionamento (solitamente una pila, una batteria
ricaricabile o un alimentatore connesso alla rete elettrica
220V).
Vista la necessità di contenere il più possibile le
dimensioni, spesso il circuito elettronico delle
microspie è protetto da guaine termoplastiche
o particolari resine.
Ma non sono rari i casi di microspie che hanno la
componentistica elettronica a vista. Le
microspie sono convenzionalmente suddivise
in base all e gamme radio su cui
trasmettono: tipicamente VHF (Very High
Frequencies) fra 30 e 300Mhz oppure UHF
(Ultra High Frequencies) fra 300Mhz e 3Ghz.
La microspia funziona in base agli stessi
principi di altri apparecchi che trasmettono onde
radio: basti citare il classico telefono
cordless di casa. Chiunque utilizzi abitualmente un
cordless sa che in casa si telefona, ma dietro l'abitazione del vicino il
segnale sparisce. In sintesi parliamo della propagazione delle onde
radio fra ostacoli ambientali, che genera il
raggio di
azione della microspia
(altrimenti detto "portata").
Solitamente la potenza di trasmissione di una
microspia VHF o UHF è bassa perchè una delle
necessità prioritarie è massimizzare la
durata della fonte di energia, che non deve avere
grosse dimensioni. Ma si tende a contenere
la potenza di trasmissione anche per evitare
che le microspie distubino altri apparecchi elettronici nei
dintorni. Conseguentemente il
raggio di azione medio di una microspia è contenuto,
mediamente 100-200 metri fra ostacoli e 500-1000
metri in assenza di ostacoli significativi fra punto
di trasmissione e punto di ricezione.
La trasmissione della microspia deve essere
necessariamente ricevuta con un apparecchio
ricevente (una sorta di
"orecchio per onde
radio" , solitamente un radio scanner). Al
ricevitore è affidato il compito di ricevere le
onde radio generate dalla microspia e di rendere
ascoltabile all'orecchio umano il suono trasmesso
(tecnicamente "demodulazione").
Normalmente la potenza di
trasmissione viene espressa in
milliwatts (mW)
e spesso questa unità di misura viene correlata
al raggio di azione. In realtà se si raddoppia la
potenza in mW
di una microspia
si ottiene un incremento del raggio di azione
talmente modesto da essere quasi impercettibile.
L'unità di misura più rappresentativa del raggio di azione
è il "dBm".
Per raddoppiare il raggio di azione di una
microspia da 10mW (10dBm) bisogna salire a
circa 100mW (20 dBm). Analogamente per triplicare il raggio di
azione di una microspia da 10mW bisogna salire a
circa
1000mW
(1W) pari a 30dBm.
La classica microspia ad onde radio è spesso operativa su frequenze radio
UHF (Ultra High Frequency), che consentono una
ridotta lunghezza delle antenne e canali radio
mediamente più liberi da altre trasmissioni. Non esistono frequenze "miracolose" in grado di
assicurare portate estreme. Le comuni gamme radio
VHF/UHF sono già ottimali. E' errato ritenere le
bande superiori (SHF - GHz) come le maggiormente
indicate per ottenere le migliori prestazioni. Oltre i 3-4 Ghz (microonde) la trasmissione
di un segnale radio presenta un coefficente
di penetrazione degli ostacoli talmente svantaggioso
da renderlo utile quasi unicamente in portata
ottica.
Un particolare tipo di microspia è la "GSM",
detta anche a portata illimitata: è una
microspia che trasmette utilizzando le reti
di telefonia mobile similarmente ad un
telefonino. Deve quindi essere dotata di una
SIM card. La microspia GSM rende possibile
l'ascolto anche a migliaia di chilometri di
distanza semplicemente facendo una normale
telefonata.
Questo perchè le reti GSM risolvono il
problema del limitato raggio di azione delle onde
radio
grazie ad una grossa quantità di "antenne"
(tecnicamente B.T.S.) sparse sul territorio e
interconnesse alla rete di telefonia terrestre. Le
microspie GSM inoltre offrono il vantaggio di
non richiedere uno specifico ricevitore: per
ascoltare l'audio ambientale che la microspia capta
e trasmette è sufficiente
un qualsiasi cellulare. Ma ci sono anche
severe controindicazioni a questa soluzione: primo fra
tutti l'elevato consumo di corrente in
trasmissione (30-60 volte circa superiore
rispetto alle microspie VHF UHF).
Poi c'è il rischio di disturbare altri apparecchi
elettronici nei dintorni con il classico "ronzio" della
trasmissione GSM (tecnicamente "Burst" ). Inoltre la microspia GSM richiede
una SIM card, quindi un elemento assai poco
riservato. Infine la trasmissione di una
microspia GSM può essere rilevata facilmente anche da rilevatori (detti
"bonificatori") semplici e dilettantistici.
Un solo aspetto
accomuna ogni tipo di microspia: l'impiego di
ONDE RADIO.

La ns. più piccola microspia
a catalogo raffrontata ad una moneta da un centesimo.
Può essere cucita anche in indumenti. |
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Comuni e
insospettabili oggetti ai quali non si
presta mai attenzione. Sfruttabili nelle loro normali funzioni ma
possono contenere anche una microspia ad
onde radio (breve raggio) o una microspia
GSM. In alcuni casi una
microspia audio/video. In foto
due strumenti
investigativi fra i più diffusi.
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L'utilizzo delle onde radio nello
spionaggio non è cosa recente: la
prima "microspia" di cui si ha notizia è datata
1940 ed era utilizzata dalla Gestapo. Nelle
foto sopra due "microspie"
in onde lunghe utilizzate dagli agenti segreti americani e
inglesi durante la seconda guerra mondiale.
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Variabilita' del raggio di
azione di una microspia UHF
Alcuni esempi ipotizziando l'impiego
della stessa microspia con una
potenza radio di
10 dBm in condizioni operative
diverse.

Es. 1) "Portata
ottica": microspia
e ricevitore
possono vedersi.
Circa 1000-1500 metri.
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Es. 2) Area urbana
con spazi aperti, strade
ampie e abitazioni
distanziate. Circa 200-250 metri.
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Es. 3) Area urbana
tipo centro storico con
strade strette e abitazioni
molto ravvicinate.
Circa 50-80 metri.
Documento di
TorinoScienza che
riassume i basilari
della fisica
delle
radiocomunicazioni. Cliccare
qui
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Cosa deve indurre a sentirsi spiati?
Da quando è
nato il fenomeno dello spionaggio
elettronico in tanti hanno provato a
definire un elenco di situazioni e
percezioni che possano
far ritenere di essere sotto
l'attenzione poco gradita di una
microspia. In
realtà sono liste poco significative
perchè esistono numerose tecniche e
tattiche di spionaggio elettronico,
così come esistono varie tipologie
di microspia. Lo spionaggio
elettronico viene poi quasi sempre
affiancato dalle tecniche antiche
dello spionaggio tradizionale
(pedinamenti, controlli ottici e
acustici, accesso visuale a
documenti). Le
variabili in gioco sono
ampie, contestualizzate, spesso
creative.
Ma numerose modalità connesse allo
spionaggio elettronico non lasciano la minima
traccia e non generano alcun
sospetto.
Sembra trascorso un secolo da quando
le tecnologie investigative erano
semisconosciute e talmente
inaffidabili da suscitare goliardia. In realtà
parliamo di 20-25 anni fa. Oggi di
fronte ad es. ad un localizzatore
satellitare o una
microspia GSM
c'è poco da scherzare: si tratta di
strumenti facili da usare, alla
portata di tutti ed estremamente
efficaci.
Le principali situazioni
che dovrebbero elevare la
soglia di attenzione contro lo
spionaggio elettronico: |
-
Persone che risultano essere
informate di attività
riservate, abitudini, informazioni o
spostamenti che normalmente non
divulghiamo. Aumento di
"attenzioni" e domande da parte di
persone che prima si comportavano in
maniera più discreta, distaccata,
disinteressata.
Situazioni che generano la classica
domanda "ma come fa
a saperlo?"
-
Dipendenti sorpresi in uffici o
locali dove non dovrebbero avere
motivi per entrare o che si
dimostrano interessati a novità,
strategie, offerte in gare
d'appalto, preventivi, ecc. pur non
essendo tale interesse
giustificabile con il loro
mansionario.
-
Concorrenti che implementano per
primi soluzioni tecniche, idee o
strategie già messe a punto ma non
ancora lanciate sul mercato. Clienti
abituali che ricevono proposte
commerciali dalla concorrenza
fatte su misura per le loro abitudini
di acquisto.
-
Improvvisa
generale perdita di competitività
senza modifiche sostanziali negli assetti di mercato.
-
Un furto dove in
realtà non sembra essere stato
rubato nulla o quasi.
Serrature di
porte e finestre divenute difettose,
con lievi segni di forzatura da
leveraggio o piccole rigature. Ma
senza evidenze di asportazioni o
modificazioni nell'ambiente. Piccole
traccie localizzate a terra o nei
battiscopa (es. polvere di pannelli
per controsoffitto, polvere muraria
o tempera, ecc.).
-
Tecnici gas, luce, acqua, telefono,
ecc. che richiedono l'accesso in
casa o in azienda per verificare es.
un'anomalia "riscontrata
dall'esterno".
-
Furgoni o vetture mai visti in zona
e parcheggiati per giorni nei
dintorni, veicoli o persone che pare di aver già visto altrove
durante spostamenti recenti.
-
Un'improvvisa perquisizione da parte
delle Forze dell'Ordine
apparentemente ingiustificata o
chiaramente eccessiva considerando
le ipotesi di reato contestate.
-
Una persona
vicina, collaboratore, dipendente,
amico, conoscente, parente, coniuge,
ecc. che vuole insolitamente la vettura in
prestito, che fa un regalo inatteso
(es. piccolo elettrodomestico o
effetto personale) o che presta
particolare e insolita
attenzione ad impegni, telefonate e
spostamenti.
Lo spionaggio esiste da tempi antichi.
Pietra miliare negli annali delle
strategie spionistiche sono ad es le
attività di infiltrazione che, nel
medioevo, molti eserciti effettuavano
nelle milizie nemiche per carpire
progetti di attacco, piani e
potenzialità offensive. Alla spia, se
scoperta, veniva sovente riservato un
trattamento di particolare crudeltà.
In tempi più recenti è
noto che una delle armi
vincenti di Napoleone fu un'intensa,
meticolosa e sofisticata attività di intelligence. L'epoca
della guerra fredda poi è stata
una vera "guerra di
intelligence",
combattuta con un ricorso allo
spionaggio a livelli mai visti nella
storia.
Oggi lo spionaggio (particolarmente
quello elettronico) è un'eventualità che
non riguarda più solamente le alte sfere
aziendali, politiche o militari. Ovunque
ci siano interessi economici, personali,
aziendali, sentimentali, familiari, ecc.
potrebbe esserci una microspia. Ma anche
esagerare con paure e contromisure può
essere un errore: nella realtà le
microspie e lo spionaggio vengono
impiegati solo se assolutamente
indispensabile. Questo perchè qualsiasi
attività di spionaggio elettronico
implica costi, talvolta
rischi, impegno di tempo e risorse.
Prima ancora di arrivare al sospetto di
essere in qualche modo spiati bisogna sempre
chiedersi se "il gioco vale la candela",
cioè se davvero abbiamo o facciamo
qualcosa che può
giustificare queste particolari attenzioni.
Le contromisure strategiche per
difendersi dallo spionaggio sono le medesime da
secoli: essere il più possibile
imprevedibili, custodire e
gestire con cura i propri segreti, svolgere
una discreta e costante attività
preventiva di intelligence per
monitorare e classificare potenziali
rischi di spionaggio.
Terminiamo con una frase ben nota nei paesi
anglosassoni, che riassume la prima
misura anti-spionaggio:
"You might be able to
keep a secret, but the
person you tell it to might
not!"
(Tu puoi anche essere in
grado di mantenere un
segreto, ma la persona a cui
lo riveli probabilmente
no!).
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Electronet.
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